Nuova Riveduta:

Genesi 37:22

Poi Ruben aggiunse: «Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna che è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano». Diceva così per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.

C.E.I.:

Genesi 37:22

Poi disse loro: «Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.

Nuova Diodati:

Genesi 37:22

Poi Ruben aggiunse: «Non spargete sangue, ma gettatelo in questo pozzo nel deserto e non colpitelo di vostra mano». Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e riportarlo a suo padre.

Riveduta 2020:

Genesi 37:22

Poi Ruben aggiunse: “Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna che è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano”. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.

La Parola è Vita:

Genesi 37:22

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 37:22

Poi Ruben aggiunse: 'Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna ch'è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano'. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.

Ricciotti:

Genesi 37:22

«Non lo uccidete, nè versate il suo sangue; ma calatelo in questa cisterna che è nel deserto, e serbatevi monde le mani». Questo diceva, volendo cavarlo dalle loro mani, e renderlo al padre.

Tintori:

Genesi 37:22

«Non lo ammazzate, non versate il suo sangue; ma gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, e serbate pure le vostre mani». E diceva questo perchè voleva liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.

Martini:

Genesi 37:22

Non gli date la morte, e non ispargete il suo sangue: ma gettatelo in questa cisterna, che è nel deserto, e pure serbate le vostre mani. Or ei ciò diceva con volontà di liberarlo dalle loro mani, e restituirlo a suo padre.

Diodati:

Genesi 37:22

Ruben ancora disse loro: Non ispandete il sangue; gittatelo in quella fossa ch'è nel deserto, ma non gli mettete la mano addosso; per riscuoterlo dalle lor mani e per rimenarlo a suo padre.

Commentario abbreviato:

Genesi 37:22

12 Versetti 12-22

Quanto prontamente Giuseppe attende agli ordini di suo padre! Quei figli che sono più cari ai loro genitori dovrebbero essere più pronti a obbedire loro. Vedete come i fratelli di Giuseppe erano determinati contro di lui. Essi pensavano di ammazzarlo nella loro malizia senza cuore e a sangue freddo. Chiunque odia suo fratello è un assassino, 1Giov. 3:15. I figli di Giacobbe odiavano il loro fratello perché il loro padre l'amava. Nuove occasioni, come i suoi sogni e altre simili cose, si fecero strada più avanti, ma l'odio continuò a bruciare nei loro cuori, finché si decisero per la sua morte. Dio ha tutti i cuori nelle sue mani. Ruben aveva maggiori motivi per essere geloso di Giuseppe poiché egli era il primogenito tuttavia si dimostra il suo amico migliore. Dio impedì tutto per i suoi scopi e cioè per fare di Giuseppe uno strumento di salvezza per molti. Giuseppe fu una specie di Cristo poiché sebbene fosse il Figlio più caro a suo Padre e odiato da un mondo malvagio, il Padre l'ha mandato per visitarci nella grande umiltà e nel suo grande amore. Egli venne dal cielo sulla terra per cercarci e salvarci e ciò nonostante contro di lui furono concepiti complotti maligni. Non solo non fu accettato ma fu pure crocifisso. A questo egli si sottopose, quale parte del suo progetto per redimerci e salvarci.

Riferimenti incrociati:

Genesi 37:22

Ge 42:22
Mat 27:24
Ge 22:12; Eso 24:11; De 13:9; At 12:1

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